La comunicazione al tempo del Coronavirus…storie di ordinaria follia…

In questo periodo i media veicolano pseudo informazioni medico scientifiche, affidandole a divulgatori in taluni casi discutibili (se non ridicoli).

Ora più che mai le “competenze” tanto sbandierate devono essere pretese, non si può lasciare che la divulgazione scientifica venga affidata agli “opinionisti” o “esimie influencer”, non si può e non ce lo possiamo permettere.

Oltre alle “fake news”, il pericolo più grande sono i “ciarlatani” o “venditori di fumo” che deridono chi ha studiato anni in specifici ambiti e pensano di poter dire la loro dopo essersi informati cinque minuti su Google.

Bisogna richiamare tutti in questi momenti alla sobrietà, consapevolezza e responsabilità delle proprie parole ed azioni.

Non si è in un reality e non vi è nessun televoto e nomination, siamo nella vita reale dove le persone che muoiono non sono solo numeri e il personale sanitario non è da vedere come “eroe del momento”, ma come professionisti che svolgono da sempre il loro lavoro con dedizione a cui va tutto il nostro ringraziamento.

Occorre più che mai abbassare i toni, ma non la guardia verso coloro che denigrano costantemente ed impunemente i professionisti sanitari.

Prendiamo coscenza, l’unica cosa da cui isolarsi è l’ignoranza.

Francesco Paolucci, Ufficio Stampa APSILEF.

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