DOVE ERAVAMO RIMASTI

Sul protocollo CSM-CNF-FNOPI abbiamo in più occasioni esternato tutte le nostre riserve e perplessità..assistendo tra l’altro a parziali rettifiche e revisioni….ma ci mancava che coloro che hanno buttato giù le basi dell’accordo ora si mettano in cattedra e tentino di spiegarlo ai tanti….della serie oltre il danno anche la beffa.
La coerenza non può essere solo a parole, come pretendere credibilità quando è palese che sul tema si è carenti, per non dire estranei.
Rimango dell’idea che su ambiti specifici debbano essere interpellati gli specialisti del settore (coloro che vivono quella realtà quotidianamente); l’improvvisazione e la neiscenza sono una miscela esplosiva.
Cadono e ricadono sugli stessi errori……non vogliamo proprio imparare.
Le agoniate competenze di cui molti si riempiono la bocca dove sono…il solo ricoprire un ruolo all’interno di un OPI automaticamente leggittima il soggetto.?
L’autoreferenzialità come il potere logora chi non lo ha..(cit.).
Ritengo ormai prioritario scardinare meccanismi del passato….l’indottrinamento passivo delle masse penso non appartenga più alla professione.
La visione critica, il raziocinio ed il metodo scientifico positivista sono sufficienti alla creazione del libero pensiero di un professionista.
Francesco Paolucci, Ufficio Stampa APSILEF.

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