La figura dell’Infermiere Legale e Forense è tra le più diffuse nel panorama post-laurea.
Con un percorso universitario di Master di I° livello in Infermieristica forense, questa figura professionale è in grado di esprimere pareri in tema di assistenza infermieristica, ostetrica, ecc., in sede giudiziaria, presso le Direzioni sanitarie aziendali e presso le Direzioni dei Distretti sociosanitari, nonché nell’ambito operativo dell’INPS.
Per quanto attiene gli Infermieri Legali e Forensi, le competenze si esplicano in vari contesti:
ATTIVITÀ DI CONSULENZA
- L’Infermiere Legale e Forense si impegna a sostenere e a educare i professionisti nel valutare e nell’affrontare, con metodo, situazioni problematiche o di rischio, in campo sia clinico sia organizzativo, che coinvolgono la responsabilità dell’infermiere;
- Fornisce, in base alla normativa, alla giurisprudenza e alla casistica, conoscenze, chiavi di lettura, criteri, metodi di analisi e di valutazione, per poter comprendere e affrontare problematiche e quesiti inerenti:la somministrazione di farmaci, la documentazione sanitaria, la pianificazione e la valutazione di interventi e pratiche assistenziali, la contenzione; l’attribuzione dei compiti al personale di supporto e la sua supervisione rapporti con altre professionalità e l’interazione tra le specifiche competenze;
- Identifica bisogni formativi e propone strategie formative nell’ambito della responsabilità professionale infermieristica. Inoltre presenta regolarmente report delle attività, dei problemi e dei quesiti per cui è stata richiesta la consulenza;
- La preparazione specialistica, in ambito giuridico-legale, permette all’Infermiere Legale e Forense di intervenire, per esempio, nei procedimenti civili, penali e in particolare in quelli disciplinari a carico di un Infermiere o altro personale sanitario. L’infermiere specializzato ha le competenze tecnico-professionali per tutelare il collega e valutare il corretto svolgimento del procedimento disciplinare. L’Infermiere ha il diritto di richiedere la consulenza dell’Infermiere Legale e Forense, il quale può partecipare a tutte le fasi del procedimento e a tutti gli interventi e alle attività di difesa, di tutela e di garanzia del collega.
PRINCIPALI ATTIVITÀ DELL’INFERMIERE LEGALE E FORENSE
Di seguito elencati (e sempre in continua evoluzione) i campi propri di questa figura professionale:
- L’ambito legale, in collaborazione col medico legale, anche come consulente dei Tribunali per le problematiche infermieristiche;
- la gestione del rischio clinico, per le abilità specifiche, per la stesura di progetti e la consulenza nella progettazione di cartelle infermieristiche;
- fornire prestazioni competenti, nella specifica area disciplinare, con orientamento ai vari settori di applicazione forense dell’attività infermieristica, ivi comprese le attività di collaborazione su richiesta e/o indicazione dell’Autorità Giudiziaria, anche in qualità di Consulente Tecnico d’Ufficio;
- collaborare con sindacati, studi legali ed altri istituti per fornire assistenza sindacale e legale ai professionisti sanitari ed altre figure addette all’assistenza;
- fornire consulenza sugli specifici temi nel caso di contenziosi; orientarsi nell’ambito dei procedimenti casistica al fine di fornire assistenza specifica;
- partecipare come membro effettivo agli incontri di audit clinico per quanto di competenza;
- operare efficacemente, sulla base della specifica conoscenza – competenza, nell’ambito dei risvolti tecnici professionali delle diverse aree specifiche professionali dell’infermieristica legale e forense, nell’area etico – deontologica, giuridico – forense e medico – legale;
- effettuare attività di formazione, consulenza e ricerca nello specifico ambito infermieristico;
- consulenza per la sicurezza sul lavoro.
- l’assistenza e gestione delle vittime di stupro o violenze sessuali, analogamente a quanto succede, nei paesi anglosassoni, dove la vittima viene seguita nel suo percorso psicologico, psichiatrico, ostetrico, peritale e giudiziale dall’infermiere responsabile dell’equipe;
- creare percorsi propri ed integrati per l’assistenza ai minori vittime di abusi;
- creare percorsi propri e collaborare a livello multidisciplinare con altre figure professionali nel campo delle dipendenze (gioco, alcool, droghe, ecc), in cooperazione con i medici, servizi istituzionalmente preposti, scuole,ecc.
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