L’Infermiere di Pronto Soccorso: chi è e cosa fa?

Sulla base di una esperienza di almeno 6 mesi e dopo aver frequentato un corso di formazione ad hoc, l’infermiere di Pronto Soccorso può svolgere anche la funzione di Triage.

L’Infermiere di Pronto Soccorso: chi è e cosa fa?

ROMA. L’infermiere che svolge l’attività assistenziale in Pronto Soccorso si avvale di una vasta gamma di competenze acquisite sul campo per poter garantire un adeguato ed appropriato intervento nell’ ambito del dipartimento di emergenza. La funzione di Triage, cioè di accettazione del paziente e definizione di un codice di “priorità” di accesso alle cure, rappresenta un’attività assistenziale fondamentale in Pronto Soccorso. Sulla base di una esperienza di almeno 6 mesi e dopo aver frequentato un corso di formazione ad hoc, l’infermiere di Pronto Soccorso può svolgere la funzione di Triage.

Le competenze previste per svolgere il Triage devono essere di tipo tecnico/assistenziali da un lato, completate dalle competenze emotive imprescindibili per questo ruolo.

L’approccio ad un paziente che giunge in Triage deve essere basato su un intervento metodologico che si sviluppa in piu’ fasi: valutazione sulla porta, raccolta dati/anamnesi, breve esame fisico mirato, rilevazione parametri vitali, eventuale reperimento di un accesso venoso, esecuzione di Elettrocardiogramma o di Emogasanalisi se necessario, definizione del codice colore e come ultima ma fondamentale fase di Triage quella della rivalutazione continua del paziente in attesa.

Tutto questo tipo di approccio si esplica in maniera appropriata quando, oltre a rispettare i protocolli previsti e validati, essi sono messi in pratica con un substrato ben strutturato di competenza emotiva, quindi empatica, tale da garantire la presa in carico adeguata.

Ciò si comprende se si fa riferimento all’ormai conosciutissimo aspetto del sovraffollamento dei locali dell’ accettazione del Pronto Soccorso, dove la carica emotiva di apprensione e preoccupazione del paziente si riversa con impatto notevole sull’infermiere di Triage.

Ed infatti la gestione dell’ attesa ha un peso spesso maggiore che non la presa in carico iniziale con la definizione della priorità di accesso alle cure.

Un altro ambito di assistenza in Pronto Soccorso è svolto nella Sala Rossa, cioè dove giunge direttamente il paziente con compromissione di una o più funzioni vitali tale da prevedere un intervento repentino in emergenza, garantendo anche una stretta osservazione continua fino al ripristino della funzione compromessa piuttosto che eseguendo interventi assistenziali di emergenza collaborando con altre figure professionali quali il medico di Sala Rossa, l’anestesista, il chirurgo, ed i vari specialisti quali il neurologo di Stroke Unit (per le trombolisi), l’emodinamista (prima e dopo l’intervento di angioplastica),il neurochirurgo (con la terapia necessaria, la preparazione all’ intervento del paziente, il cardiochirurgo (monitoraggio).

Altra assistenza infermieristica è svolta in Pronto Soccorso nelle sale visita(medica, chirurgica, ortopedica) in collaborazione con il medico specialista; vi si eseguono tutti gli interventi assistenziali necessari (dalla fleboclisi, il cateterismo vescicale, il reperimento di un accesso venoso, l’ esecuzione di un Elettrocardiogramma, un Emogasanalisi oppure nel posizionamento di una trazione transcheletrica in sala gessi o ancora di un sondino nasogastrico, ecc.).

Ulteriore ambito di assistenza in Pronto Soccorso è rappresentato dalla cosiddetta OBI (osservazione breve intensiva), in particolare per l’impegno di un numero di infermieri in rapporto al numero di paziente il più delle volte sproporzionato.

In pratica l’OBI risulta essere una parte logisticamente vasta di Pronto Soccorso in cui più che essere osservati per un periodo di tempo limitato, vi stazionano pazienti su barelle per più giorni.

L’assistenza infermieristica fornita è quella prevista per pazienti di tutte le specialistiche con la terapia e la collaborazione nella visita medica.

Appare evidente come gli ambiti in cui esplicare le competenze infermieristiche sono molteplici e differenti.

La preparazione, la formazione e l’aggiornamento continuo sono imprescindibili per garantire un appropriata assistenza in Pronto Soccorso, parallelamente ad un monitoraggio ed una sollecitazione continua del management infermieristico, medico e di direzione strategica anche con la sollecitazione ed il coinvolgimento del Risk Management per rendere la nostra attività assistenziale consona alle esigenze dell’utente.

Alfonso Calvitti Infermiere di Pronto Soccorso

http://www.nurse24.it/linfermiere-di-pronto-soccorso-chi-e-e-cosa-fa/

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