Raggi senza i tecnici, Nas in ospedale

Ispezione al San Paolo dei carabinieri che trovano solo gli infermieri a seguire la Moc.

28/05/2016 IL SECOLO XIX

SAVONA. Un infermiere all’opera da solo alla Moc (Mineralometria ossea computerizzata) senza il supporto di un tecnico radiologo. La scoperta dei carabinieri del Nas di Genova, l’altra mattina, nell’ambito dei controlli sull’intero panorama medico ligure ha creato malumore tra i sanitari in casa Asl e soprattutto sollevato un caso. Al punto che il commissario straordinario Asl, Eugenio Porfido, non avrebbe fatto passare neppure un’ora dall’ispezione per dare disposizione ad un tecnico di occuparsi della Moc. L’ispezione dei Nas sarebbe stato esteso anche all’ospedale di Albenga. Dove vigeva la stessa “regola”: Moc senza tecnico. «Ai Nas abbiamo confermato che non siamo noi di radiologia a gestire la Moc – afferma Alessandro Gastaldo, responsabile della diagnostica- è di competenza della reumatologia.

Per quanto concerne il nostro reparto invece sono state identificate le persone presenti e sono stati controllati i libri dei controlli  radiologici. Ma tutto è risultato nella norma». Di certo la presenza dell’infermiere alla Moc è parsa illegittima ai Nas nel corso dell’indagine ispettiva effettuata all’ospedale San Paolo al punto da invitare i responsabili della struttura a porre rimedio alla presunta irregolarità per non dover ricorrere al sequestro dell’attrezzatura in caso di un’altra violazione. Pericolo, come detto, scongiurato dall’immediato intervento del commissario. I militari del comandante Gian Mario Carta hanno redatto il verbale d’ispezione e soprattutto inviato la loro relazione all’Asl. I Nas infatti non avrebbero trovato tecnici radiologia gestire, seguire e “firmare”l’esame,ma solo infermieri. Una contestazione riportata nella relazione-verbale consegnata agli uffici dell’Azienda Sanitaria Locale, a cui l’Asl avrebbe ribattuto difendendola legittimità della situazione riscontrata dai Nas. L’infermiere sarebbero stato impiegato e utilizzato per una valutazione“complementare” dell’ esito dell’esame comunque poi sottoposto alla valutazione e giudizio di un medico che controlla e “vidima” l’esame, a cui spetta comunque l’ultima parola, quella finale sulla diagnosi. Per i carabinieri dei Nas la procedura seguita per quanto riguarda il comparto di radiologia, avrebbe il vantaggio di arrecare un risparmio alle casse aziendali. Per il momento, però, dai piani alti di via Manzoni si limitano soltanto a confermare l’ispezione dei carabinieri del Nas all’interno del reparto di Radiologia dell’ospedale San Paolo. Il “caso radiologia” non si limiterebbe a Savona, ma sarebbe esteso a tutto il territorio nazionale con il collegio dei tecnici che porta avanti una battaglia a difesa della loro professionalità e dei posti di lavoro in un campo specifico della diagnostica.

http://www.uominiliberi.eu/maggio16/17.pdf

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