Gli Infermieri Legali Forensi, “figli illegittimi” della specialistica

La FNOPI rosica e digrigna i denti. E lo fa prendendo la tangenziale con tanto di rampa di accesso, e una rotatoria a uscite chiuse. Trasuda affanno dai pori, e correndo ai ripari aggiunge le pezze alle falle dell’impianto specialistico, prima che si perdano i pezzi e la sgangherata barca affondi. Il pensiero era sempre lì, pulsante e magnetico, l’aveva attratta come non mai. Non avrebbe mai creduto che un “piccolo” ed inetto Master universitario specialistico sarebbe riuscito a formare professionisti tanto agguerriti e indefessi, e con tanto di argomentazioni poi. Insomma aveva creato dei “mostri specialisti” con le proprie grinfie. Aveva progettato, concepito e generato degli esseri “informi”, ma pur sempre propri “pargoli”, nati dall’amore per la formazione di base. Siamo migliaia di “fratelli” ora, tutti nati con sforzo e sacrificio da un “grembo” altèro e menzognero, che prima ci “mette al mondo” e poi ci abbandona e ci disconosce. Pensava che le nebbie della brughiera infermieristica potessero alzarsi a brinare l’aria e a celare intenzioni malsane, come tanfo stagnante che aleggia sui fiori d’un prato a primavera. Era vicina infatti, ancora troppo aperta la ferita inferta da questa associazionucola APSILEF-iucola, nel bel mezzo del cader delle foglie autunnali. Solo una massa di alcuni Infermieriucoli, Ostetricucciole, Tecniciucoli di Radiologia, Tecniciucoli Sanitari di Laboratorio Biomedico, Fisioterapistiucoli, Osteopatiucoli, che si è azzardata a consociarsi per dare risposte e valori, non solo a sé stessi, tanto così per svago, ma forse per valorizzare al meglio la propria professione cercando un valore aggiunto e trasversale, che attraverso tanta passione ha trovato sfogo nell’acquisizione del Master di specialistica Legale e Forense. La “rosicazione”, invero, potrebbe essere inizata già dallo scorso anno, quando fece capolino la tanto consumata Legge Gelli-Bianco 24/2017, logorata sì tanto dagli spropositi applicativi dei Vertici Infermieristici tanto da correre ai ripari, aprendo gli ombrelli per contrastare l’arrivo di innumerevoli gocce di pioggia “acidamente…ben formata”. Deve correre ai ripari in attesa di grandine a bizzeffe di Specialisti Infermieri Legali Forensi, capaci e con “grosse” intezioni, di bucare lo spelacchiato ombrellone che adombra l’arrampicata sugli specchi che sparuti giù-risti, obbligati e agghindati di tutto punto con diluente e stracci, approntno calandosi sulla parete a strapiombo per cancellare ciò che la stessa Federazione aveva inciso in quel lontano 2005 con percorsi ad hoc.

Ora se la prende contro i mulini a vento non seguendo per nulla il vento del cambiamento che preme e sbatte forte sulle sue finestre, sui quali vetri si riflette ormai stanca, a dispetto dei verdi anni addietro, quando baldanzosa, con vestito di seta e a piedi scalzi sull’erba, distribuiva a destra e a manca, percorsi professionalizzanti nuovi, scolpendo su quella parete rocciosa qual è l’infermieristica italiana, parole come: gruppo di lavoro Infermieristica legale, finalità professionalizzanti elettive,competenze e capacità nei settori giuridico-legali dell’Infermieristica.

Se la prende con sé stessa, si guarda allo specchio, ed autarchicamente non vuol riconoscere altri figli “illegittimi” registrati all’”anagrafe” di un paesino ad essa misconosciuto quale il RIISE (Registro Italiano degli Infermieri Specialisti e degli Infermieri Esperti), e con messaggi criptici e subliminali, lanciati di sottecchi ai suoi “piezz’e core” di serie B, inveisce scoraggiante: “Basta ho generato tanto!! Basta altri neonati-specialisti. Non ne posso più. Avete approfittato di me”. Ed io mi chiedo ancora perché. Perché seminò tanto e non volle raccogliere? Cosa la deluse? Fu sedotta ed abbandonata? Nient’affatto!!! Per nulla!!! Fu essa a comandare il “gioco”. Fu essa a stabilire le regole. Perché continuare ad ignorare gli Infermieri Esperti e Specialisti? Perché non dare risposte ai “vagiti” neo-professionalizzanti che dal cuore gli gridano aver fame di saper, sete di rinnovamento, voglia di crescita sana e robusta che la renda fiera? Sembra aver cambiato idea…di nuovo… Vuole generarne altri, di razza superiore e magistrale! Ci abbandonò, ahimè, nel momento del bisogno. Era autunno. Il vento freddo incalzava le nostre fredde guance. Ci depose sui gradini dell’Ateneo e scappò via.

Ufficio Stampa APSILEF Infermiere Legale Forense Giovanni Trianni

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